
Spesso tra i non addetti ai lavori si sente dire che la rete di ricarica per veicoli elettrici in Italia è ancora indietro. È infatti questo uno dei maggiori deterrenti che rallenta la diffusione, e quindi l’acquisto, di vetture elettriche.
Ma la realtà è decisamente diversa.
In Italia esistono infatti 41.173 punti di ricarica che corrispondono a 22.107 stazioni di ricarica.
La discrepanza tra i due numeri è dovuta al fatto che ogni singola colonnina, o stazione, di ricarica possiede in media 2 prese (punti di ricarica).
Queste 22.107 stazioni sono dislocate in 15.262 location differenti e accessibili al pubblico.
La loro distribuzione è ancora focalizzata al Nord che, da sola, copre il 57% dell’intera infrastruttura.
Seguono poi il centro con il 22% e il Sud e Isole con il 21%.
La geografia delle installazioni delle colonnine segue quella che è la distribuzione della auto elettriche che, al Nord, vede un maggior numero di immatricolazioni.
Guardando ai numeri il primo trimestre del 2023 ha registrato il record di installazioni con ben 4.401 punti di ricarica che corrispondono ad una media di 300 alla settimana.
La crescita di marzo 2023 rispetto allo stesso mese del 2022 è del 47,8% con un incremento di 13.316 charging point installati.
POTENZA DI RICARICA
Rispetto al trimestre precedente si mantiene stabile la divisione tra punti di ricarica in AC e DC.
Attualmente la rete di ricarica italiana vede un 88% dei punti in AC, quindi fino a 22kW di potenza, e il restante 12% dedicata alla ricarica veloce.
Dei punti di ricarica in corrente alternata (AC), l’11% è a ricarica lenta (con potenza pari o inferiore a 7 kW), il restante 77% è a ricarica accelerata (superiore a 7 kW fino a 43 kW). Tra i punti di ricarica in corrente continua (DC), il 3,5% circa sono fast DC (fino a 50 kW inclusa), 1,5% presenta una potenza compresa tra 50 kw e 99 kW inclusa, un 4% con una potenza tra 99 kW e 150 kW inclusa e il restante 3% presenta una potenza più alta di 150 kW.
I PUNTI DI RICARICA NON ATTIVI
La nota dolente viene però dall’innumerevole volume di punti di ricarica installati ma non ancora attivati.
L’iter di attivazione comincia infatti a faticare di fronte alla velocità di installazione dei vari operatori.
Ricordiamo infatti che l’allaccio e l’attivazione della colonnina non è a carico dell’operatore che installa le colonnine bensì al distributore di energia.
Ad oggi risultano attive, infatti, solamente il 77% delle colonnine effettivamente già installate
(fonte dati: Motus-E)